Quali sono i piatti tipici di Catanzaro?
In un famoso film di qualche anno fa, uno dei protagonisti diceva: “quando vieni al sud piangi due volte, quando arrivi e quando te ne vai”. Il calore, l’affetto e l’ospitalità delle persone sicuramente incidono molto sul concetto espresso da questa bella frase. La cucina però fa la sua parte e assaggiare i piatti tipici di una città è una delle cose a cui non si deve rinunciare. Catanzaro non fa eccezione! Vediamo insieme alcuni piatti tipici della città sui tre colli.
Iniziamo col Morzello (Morzeddhu), un piatto d’origine povera che affonda le sue origini nella leggenda. Viene preparato con le interiora del vitello (cuore, polmoni, milza, stomaco, trippa) ai quali si aggiunge concentrato di pomodoro, peperoni piccanti, sale, un mazzetto di origano che viene usato per rimestare il tutto durante la preparazione. Si mangia nel piatto o nella pitta (una forma di pane circolare che risulta stretta e lunga quando viene tagliata). Questo piatto spaventa un po’ a sentirne gli ingredienti ma è davvero squisito. Da provare!
Essendo Catanzaro una città che affaccia sul mare, il pesce entra di diritto nei piatti tipici. Ecco come nasce una variante del classico Morzello, il Morzello di Baccalà. Si prepara in maniera pressoché identica ma gli ingredienti cambiano leggermente e sono: acqua, baccalà, concentrato di pomodoro, olio extravergine di oliva, cipolla, origano, alloro, peperoncini piccanti, sale. Anche questo da servire preferibilmente nella pitta.
La Pitta non è soltanto un pane da accompagnare. Si può considerare a tutti gli effetti uno dei piatti tipici di Catanzaro perché ha una sua forma particolare e anche la preparazione ha delle caratteristiche precise. Il risultato finale è un pane con poca mollica e dalla crosta croccante e spugnosa per trattenere i sughi.
Il Soffrito (soffrittu) di maiale, può essere considerato una variante del Morzello ma, nonostante la preparazione simile, in questo piatto viene utilizzata carne di maiale e non di vitello.
Le Lumache di terra (vermituri) sono un cibo antico, risalenti addirittura al primo secolo avanti Cristo. Da sempre nella tradizione culinaria catanzarese, sono diventate un alimento davvero prelibato e nonostante fosse un piatto d’origine contadina, oggi arrivano a costare anche 30 euro al chilo. Si possono preparare “alla cacciatora”, in bianco con aglio, olio e peperoncino oppure aggiungendo la passata di pomodoro.
La Tiàna Catanzarese invece è uno dei piatti tipici di Catanzaro legati alle feste. Preparata principalmente nel periodo di Pasqua (ma non solo). È un secondo a base di carne di agnello e altri ingredienti caratteristici di questa terra come le Patate Silane, il pecorino calabrese, la Cipolla di Tropea, l’aglio e i carciofi. Non tutte le famiglie la preparano allo stesso modo ma quello che non deve mancare è a capureddha (testa di agnello). Non tutti sono in grado di mangiare questa parte dell’agnello, c’è una tecnica specifica. Se ci riesci sei un catanzarese DOC.
A Catanzaro si possono gustare anche una moltitudine di dolci tipici. La maggior parte sono legati alle feste. Ecco che nel periodo di Natale a tavola non mancano mai Tardiddhi, Nepitelle, Pitta ‘nchiusa, Mustazzoli, tutti dolci che si preparano con agrumi, frutta secca, miele, vino cotto e uvetta.
Nel periodo di Pasqua invece il dolce tipico è la Cuzzupa a cui sono legati riti e tradizioni della cultura calabrese. La particolarità di questo dolce è che al suo interno ci sono delle uova (simbolo della risurrezione di Gesù) bollite incastonate come pietre preziose.
Infine, per rinfrescarvi durante la calura estiva, non c’è niente di meglio di una brioche da inzuppare nel latte di mandorla, la famosa Orzata Catanzarese
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